Autodromo e rumore, il giudice archivia il procedimento sull’esposto di Legambiente
Procedimento archiviato. Il giudice per le indagini preliminari di Bologna l’ha deciso non solo perché «in ogni caso il reato sarebbe estinto per intervenuta prescrizione» ma entrando nel merito sancisce che «non risulta il superamento delle emissioni sonore consentite al di fuori di quelle previste in deroga e quindi autorizzate». Questa la sentenza del 18 aprile scorso nel procedimento che vedeva imputato Uberto Selvatico Estense in quanto legale rappresentante di Formula Imola Spa, la società che gestisce l’autodromo di Imola. Nodo del contendere era il rumore, così come per gli altri esposti e relative indagini alle quali abbiamo assistito in questi anni. In punta di diritto ipotesi di reato diverse, ma nella sostanza il tema è sempre quello.
In quest’ultimo caso si ipotizzava la violazione dell’articolo 659 del Codice penale (disturbo della quiete pubblica) in particolare per la scuola Pelloni Tabanelli. Legambiente Imola-Medicina, che ha presentato l’esposto ipotizzando inizialmente il reato di truffa e falso su rumore e rilevazioni, si era opposta alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero.
La sentenza lascia più che soddisfatto l’avvocato Giuseppe Girani che segue Formula Imola: «Il provvedimento non si ferma alla prescrizione ma entra nel merito dicendo che il superamento dei 70 decibel è avvenuto nelle giornate in deroga, ovvero autorizzate, ergo non sussiste il reato. La messa sotto accusa dell’autodromo si è infranta contro le buone prassi gestionali messe in atto». In effetti, archiviato questo procedimento e un anno fa quello analogo presentato da 37 residenti, a gennaio il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso di Legambiente e residenti sulla zonizzazione acustica approvata dal Comune. Rimane aperta solo l’ulteriore indagine avviata a ottobre 2016 da un gruppo di cittadini.
«Certo è difficile avere un confronto quando il livello dello scontro è sempre la via giudiziale» commenta Stefano Manara, presidente di ConAmi che, auspica «un dialogo costruttivo con i comitati per entrare nel merito di ciò che si fa, oltre l’idea che l’autodromo debba essere chiuso. Noi abbiamo operato per avere gli strumenti da un lato che ci consentissero di ridurre l’impatto verso la città e i residenti e dall’altro un modello economico che ci porti alla sostenibilità nel tempo. Ora abbiamo un sistema di monitoraggio, dati acquisiti negli anni, una propensione all’intervento come dimostrano le protezioni installate l’anno scorso sulla scuola Pelloni Tabanelli e ora in via dei Colli, integrato con la contrattualistica sul controllo sugli scarichi». (l.a.)
Nella foto il recente evento Motor Legend Festival