Nel progetto del nuovo polo liceale anche una palazzina di tre piani in legno lamellare
Presentazione ufficiale per i disegni progettuali del nuovo assetto del polo liceale Rambaldi-Alessandro da Imola. Per l’occasione, in trasferta a Imola Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano delegato alla Scuola e all’Edilizia scolastica, e Fausto Tinti, sindaco di Castel San Pietro e vicesindaco metropolitano. I lavori infatti saranno finanziati dalla Città metropolitana all”interno di un investimento complessivo da oltre 9 milioni di euro annunciato già da tempo.
Se la tabella di marcia sarà rispettata, dall’anno scolastico 2022-2023 i licei Rambaldi e Alessandro da Imola saranno contigui nella nuova sede in viale D’Agostino. Per far posto a mille alunni (circa 900 quelli che oggi frequentano l’Alessandro da Imola in via Manfredi, un centinaio gli iscritti al liceo classico), la Città metropolitana costruirà una nuova palazzina a tre piani accanto alla struttura esistente, già scuola media Andrea Costa, che oggi ospita l”istituto tecnico Ghini, e in grado di contenere circa 300 studenti. «Si prevede di edificare due blocchi aule e tre blocchi servizi, per potenziali 20 aule (da 30 alunni), più 6 laboratori, oltre a spazi comuni, connettivi e servizi – dettaglia l’architetto Michele D’Oria, responsabile dell’unità operativa di Edilizia scolastica per l’Area servizi territoriali della Città metropolitana -. Nella nuova palazzina potranno pertanto essere ospitati un numero massimo di studenti variabile tra i 600 e i 690, a seconda delle modalità di utilizzo dei laboratori».
Questo chiarisce anche le perplessità, avanzate in un primo tempo dal dirigente dei licei, Lamberto Montanari, sulla congruità tra la capienza del nuovo polo e il numero medio di iscritti (da notare che gli studenti del Ghini invece traslocheranno nell”ex Convitto dello Scarabelli che verrà a sua volta ristrutturato). «Il nuovo edificio – prosegue l’architetto – sarà costruito all’interno dell’area dell’attuale Ghini, in corrispondenza della struttura metallica prefabbricata e semiprovvisoria che oggi ospita i laboratori. Questi spazi, in parte fatiscenti, non sono più rispondenti alle norme attuali di sicurezza ed energetiche. L’attuale struttura pertanto sarà demolita».
Il nuovo edificio sarà realizzato secondo uno schema di blocchi assemblabili tra loro, ma autonomi nella dotazione di servizi e impiantistica. «Il blocco aule – aggiunge – si sviluppa su tre piani: al piano terra trovano posto i laboratori. I piani superiori sono composti da cinque grandi aule dimensionate per accogliere anche 30 studenti, oltre a un’area centrale open space che, tramite chiusure vetrate richiudibili, può essere utilizzato quale ulteriore spazio flessibile (riunioni, sala professori, ulteriore aula, spazio relax, biblioteca, sala studio, ecc…)».
L’ipotesi del progetto di costruzione prevede l’utilizzo di pannelli portanti in legno lamellare, scelta che, precisa l’architetto «a fronte di un modesto aumento del costo iniziale, porta enormi vantaggi nella velocità di realizzazione, nella capacità dell’edificio di rispondere in modo ottimale alle esigenze energetiche, sismiche, di biocompatibilità e salubrità degli ambienti. Sarà un edificio a energia quasi zero – conclude – ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, sarà coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili». (lo.mi.)
Sul “sabato sera” del 3 maggio un servizio completo con tutti i lavori che verranno finanziati dalla Città m etropolitana nelle scuole imolesi e il commento dei presidi interessati.
Nella foto gli studi progettuali di massima del nuovo polo che accoglierà i licei Rambaldi e Alessandro da Imola