Florim, i cittadini lamentano puzza, rumore e vibrazioni, controlli e un incontro pubblico
Odori sgradevoli, rumore e vibrazioni. Sono questi i disagi che da alcuni mesi lamentano i residenti della borgata di Chiavica e dintorni, che abitano non lontano dal nuovo stabilimento Florim entrato in produzione lo scorso autunno e dove attualmente è in funzione una linea continua con tecnologia Sacmi per i grandi formati. Una nuova fabbrica che, per il gruppo modenese di cui fa parte anche l’ex Cerim di via Selice, ha comportato un investimento da 70 milioni di euro.
«Le prime segnalazioni sono arrivate in Comune a novembre, poi è stata firmata una petizione da 49 cittadini – ricostruisce l’assessore all’Ambiente, Gianni Duri -. Il nostro compito è quello di fare da raccordo tra i cittadini, le agenzie pubbliche e l’azienda. Per questo motivo, abbiamo promosso un incontro pubblico per rendere massima l’informazione sulle attività di analisi e controllo effettuate, nonché la partecipazione e il confronto sulle misure da attuare». L’incontro, aperto a tutti i cittadini, è in programma per domani, giovedì 3 maggio, alle ore 20.30 presso la sala civica in via Lume 1889 a Bubano e vi parteciperanno rappresentanti di Arpae, Ausl e della direzione Florim.
«Siamo stati interessati da metà febbraio e finora abbiamo effettuato una decina di sopralluoghi – spiega Tiziano Turrini, responsabile del presidio territoriale di Arpae a Imola -. Inoltre, abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di quattro o cinque persone che si stanno facendo portavoce anche per gli altri cittadini. L’azienda ha tutte le autorizzazioni in regola ed è disponibile a collaborare».Per quanto riguarda il rumore e le vibrazioni, «finora non siamo riusciti ad associarlo a nessuna fase del ciclo produttivo e alcuni macchinari, come i rulli della pressa o i mulini per le argille, sono sempre in funzione e, di conseguenza, il rumore e le vibrazioni sarebbero sempre percepite» abbozza Turrini. Tuttavia, nei fine settimana e in orario serale (ore 18-8), quando il rumore è più percepito, è in funzione soltanto il servizio di pronta reperibilità ambientale gestito dai carabinieri forestali.
Il rumore non viene considerata un’emergenza e i tecnici Arpae non intervengono immediatamente, mentre questo avviene per gli odori forti. Il tema della puzza è sicuramente quello più complesso. In questo caso, le indagini si stanno concentrando sugli inchiostri che danno, di volta in volta, l’effetto del marmo, del legno o altro e che, mentre le piastrelle cuociono nei forni, potrebbero sprigionare gli odori dei quali si lamentano i residenti. «Ogni volta che riceviamo una segnalazione compiliamo una scheda che metta in correlazione quanto viene percepito con il tipo di inchiostro usato in quel momento, la velocità e la direzione del vento – aggiunge Turrini -. La definizione degli odori richiede tempo. Per questo motivo chiediamo ai cittadini di contattarci ogni volta che sentono qualcosa». Un’idea per raccogliere molti dati potrebbe essere quella di utilizzare un naso elettronico, uno strumento realizzato anche da Sacmi e utilizzato ad esempio per la discarica Tre Monti oppure, di recente, anche per cercare di risolvere il problema degli odori della Ge. Fe. Polymers Srl di Toscanella, azienda che si occupa della rigenerazione degli scarti di nylon. In questo momento, però, i due nasi elettronici di proprietà di Arpae sono impegnati per altre rilevazioni, ergo potrebbe essere la Florim direttamente a farsi carico di noleggiarne uno. Si vedrà.
Dal canto suo l’azienda, che si dice «assolutamente trasparente e aperta al dialogo con i residenti», ha incaricato dei consulenti sia per parte acustica che per quanto riguarda gli odori e, sotto la supervisione di Arpae e Ausl, ha effettuato un paio di campionamenti ai camini dei forni, i cui risultati potrebbero essere resi noti proprio in occasione dell’incontro del 3 maggio.
Qualche cittadino però ha segnalato anche casi di lingua gonfia, problemi respiratori e arrossamenti di pelle e occhi in concomitanza con i fenomeni odorigeni. «E’ difficile mettere in correlazione i fumi della fabbrica con gli effetti sulla persona – dice Gabriele Peroni, dirigente dell’area Igiene e Sanità pubblica dell”Ausl -. Da parte nostra c’è comunque la volontà di non nascondere nulla e studiare a fondo la questione».
All”inizio di aprile i cittadini interessati dal problema si sono costituiti in un comitato che ha come referenti Massimiliano Benfenati, Gabriele Marani, Cristian Venieri e Federico Squassabia che, in attesa dell’incontro e di conoscere i primi risultati delle analisi effettuate, preferiscono non rilasciare ulteriori dichiarazioni. (gi.gi.)
Nella foto il nuovo stabilimento della Florim di notte