Caviro e Cevico insieme per Bolé, il nuovo spumante di Trebbiano
Il consorzio Cevico (che nel territorio imolese ha come socio la Cantina dei Colli Romagnoli) e Caviro (che qui annovera tra i soci la Cavim di Sasso Morelli) insieme per valorizzare il Trebbiano (14.700 ettari di impianti in Romagna) e conquistare il mondo delle bollicine. E’ questa la rivoluzione presentata al Vinitaly con Bolé, una società controllata esattamente a metà dai due colossi cooperativi, che produrrà vino con l’omonimo marchio secondo la nuova ”Doc Romagna Spumante – Novebolle” per i circuiti Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café, ossia si troverà – oltre che nelle enoteche – in hotel, ristroranti e bar) e per il mercato estero. La potenza in campo è da player mondiale: Caviro associa infatti 13mila viticoltori (7 milioni di quintali di uva), mentre altri 5mila ne raggruppa Cevico (circa 1,5 milioni di quintali di uva lavorata).
Bolé è ufficialmente la prima etichetta di Novebolle, frutto della collaborazione di un team di enologi esperti che hanno felicemente unito in questa linea di spumanti, al momento un Brut e un Extra Dry realizzati con metodo Martinotti-Charmat.
Il consiglio di amministrazione è composto da cinque consiglieri: due per parte e un indipendente, Ruenza Santandrea, che è anche presidente. Così, attraverso un progetto imprenditoriale che guarda in grande, vengono così superate le divisioni di un mondo passato (quello ”bianco” di Caviro e quello ”rosso” di Cevico) in nome della cooperazione e della ricerca del massimo valore aggiunto possibile per i soci. E’ una svolta epocale, impensabile fino a 10-15 anni fa.
c.f.
Nella foto, da sinistra: il presidente di Caviro, Carlo Dalmonte, la presidente di Bolé, Ruenza Santandrea, il presidente di Cevico, Marco Nannetti e Damiano Bandini de La Vecchia Stamperia di Faenza che ha curato la ricerca del lettering stile liberty.