Basket Andrea Costa, il bilancio finale di Domenicali: «Adesso la società è sana, serve un palazzo e se avessimo lo sponsor…»
C’è una equazione alla base di questa stagione dell’Andrea Costa, vissuta nettamente sopra le righe. Se la settimana scorsa Demis Cavina (artefice principale delle fortune biancorosse) disse che… «Se sono tornato a Imola, il merito e di Gianpiero Domenicali», vuol dire che anche il numero uno di via Valeriani lo è stato (artefice), per la proprietà transitiva. A bocce quasi ferme vediamo quali sono i pensieri del numero uno biancorosso su quello che è stato e su quel che sarà.
Cavina va o resta?
«Ho le idee ben chiare, ma lui ha bisogno di una ventina di giorni per staccare la spina e riflettere. A metà maggio ci rivediamo e ne parliamo. Lui resta il nostro primo e unico obiettivo e nelle prossime settimane non parlerò con altri tecnici o procuratori. Però non voglio aspettare giugno per decidere».
Come giudica questa stagione?
«La metto sul podio insieme alla seconda di Ticchi di due anni fa. Quest’anno non abbiamo raggiunto i play-off, ma si è creata una simbiosi tra squadra, tecnico e pubblico, che mai si era vista in passato. Cavina ci ha spinti a fare una scommessa che abbiamo vinto. Abbiamo puntato su giovani come Simioni, Alviti e Toffali (per i più sconosciuti) e sul più conosciuto Penna, ed è stato un successo. Per contro c”è stata una differenza nel rendimento tra le partite in casa e quelle fuori, dove si è vista una diversa carica agonistica e una concentrazione non sempre ottimale».
Quanto valgono i vostri 30 punti e come si spiegano le 13 vittorie in casa e solo due fuori? ?
«Andate a vedere quante volte in passato abbiamo raggiunto questo traguardo e se ne comprenderà il valore. Però è amaro constatare che, pur avendo fatto così bene, siamo solo decimi in classifica. Vincere fuori è bello, ma mai come in casa. Le tante vittorie hanno creato una simbiosi perfetta tra squadra e pubblico e, dopo la vittoria con Montegranaro, ho visto in tanta gente il dispiacere per la fine della stagione e per non poter rivedere questa squadra».
Come giudica i due «Usa»?
«Si sono rivelati utili per le strategie del tecnico, senza essere mai troppo ingombranti. Bell, che aveva fama di primattore, è stato bravo a mettersi a disposizione della squadra e Wilson, dopo l’ottimo campionato e il passaporto comunitario, può ambire a qualcosa di più importante».
Un primo sponsor aiuterebbe?
«Con uno sponsor di spessore nel giro di qualche anno potremmo puntare anche ai primi posti».
Oggi qual è lo stato di salute del club?
«A differenza di un anno fa, è buono. Dall’assemblea d’inizio settimana si è cominciato a parlare di futuro, sperando che la base sociale (che non finirò mai di ringraziare) confermi il proprio impegno».
L’avvento del nuovo sindaco a Imola cosa cambierà per voi?
«Daniele Manca è stato un interlocutore assai positivo, facendoci sentire sempre vicina l’Amministrazione comunale. Chi ne prenderà il posto, a prescindere dal colore politico, dovrà tenere in considerazione l’Andrea Costa come la società sportiva più importante della città. Ai candidati alla prima poltrona di via Mazzini faccio presente l’esigenza di un nuovo palasport, perché dover fare due o più partite a Faenza e turni d’allenamento difficili da gestire sono grossi problemi. Serve un impianto migliore».
p.p.
L”intervista completa su «sabato sera» in edicola dal 25 aprile.
Nella foto (Isolapress): Gianpiero Domenicali esulta assieme a Jeremiah Wilson