Steward e new jersey costano troppo per la sicurezza. Feste paesane e piccoli eventi a rischio
Tempo d’estate, tempo di sagre e feste paesane, ma dall’anno scorso sugli eventi pubblici pende la spada di Damocle della circolare Gabrielli e annessi, ovvero le norme introdotte per contrastare il terrorismo e tutelare l’incolumità dei cittadini. Norme, però, che hanno reso più complessa e onerosa l’organizzazione per piccoli Comuni, Proloco e associazioni. In qualche caso si è addirittura preferito soprassedere. «Negli ultimi mesi si è avuta notizia di moltissimi eventi cancellati su tutto il territorio nazionale – spiega Francesca Marchetti, consigliera regionale Pd -. Copparo nel ferrarese ha dovuto annullare le celebrazioni del 25 Aprile e per quanto ci riguarda ho ricevuto segnalazioni di preoccupazioni da Casalfiumanese e Medicina (in quest’ultimo caso per il cinema estivo nelle frazioni, ndr). L’organizzazione di piccoli eventi è messa a dura prova per i costi e la rigidità delle norme da rispettare».
A segnalare quanto il tema sia sentito e diffuso, mercoledì 18 aprile è stata presentata all’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna una risoluzione in merito che è stata approvata all’unanimità da tutti i presenti, Lega e 5 Stelle compresi. In sostanza si chiede alla Regione di «promuovere prima dell’estate un incontro, coinvolgendo Prefetture, tecnici e commissioni provinciali competenti, al fine di ottenere un’applicazione coerente sul territorio della normativa ministeriale facilitandone l’applicazione». Questa la sintesi di Marchetti, che ha siglato con altri democratici il documento dove la prima firmataria è la collega di maggioranza Silvia Prodi (MdpArticolo1). «Chiediamo anche alla Giunta in sede di Conferenza Stato-Regioni di rivalutare la circolare tenendo in considerazione la fattibilità degli eventi soprattutto per iniziative di dimensione ridotta, che coinvolgono realtà locali e ambiti territoriali limitati».
Ma quali sono i problemi concreti?
«E’ pressoché impossibile per una realtà medio-piccola ottenere per gran parte degli eventi un punteggio inferiore ai 15 punti, che garantiscono la soglia di rischio basso – precisa la consigliera -. Le circolari richiedono l’obbligo di affidare il servizio d’ordine a operatori professionisti (steward) e non a volontari, delimitare l’area dell’evento con barriere New Jersey, individuare percorsi separati di accesso e deflusso, regolare e monitorare gli ingressi, anche con sistemi di rilevazione numerica progressiva. Costi che possono essere assorbiti solo da un evento di grandi dimensioni o a pagamento, insostenibili per iniziative che si fondano sul volontariato, fiore all’occhiello dei nostri territori. Garantire la sicurezza degli eventi è giusto, capiamo la necessità delle norme, ma se applicate restrittivamente rischiano di diventare un peso insostenibile. Noi vogliamo tutelare le feste di paese e tutti gli eventi a titolo gratuito realizzati dalle associazioni con il volontariato che hanno permesso di rendere vivi i nostri territori».
l.a.
Approfondimenti su «sabato sera» in edicola dal 25 aprile.
Nella foto: la consigliera regionale del Pd Francesca Marchetti
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