Teleriscaldamento, la replica di Hera a Telerimborsati: «Il confronto va fatto a parità di servizio»
Hera conferma che «un uso corretto e oculato del servizio del teleriscaldamento, comparato con i costi complessivi del gas, può determinare un risparmio». Nella nota diffusa nei giorni scorsi, Hera replica così al comitato Telerimborsati. «I temi sollevati – si legge – sono i medesimi già espressi più volte e in altre occasioni dalle stesse persone, non aggiungono nulla di nuovo e rilevante, e sui quali Hera ha già puntualmente risposto, intervenendo rispetto a informazioni fuorvianti e non corrette.
Come già evidenziato più volte, la riconversione al teleriscaldamento è quasi sempre conveniente nel caso di condomini con riscaldamento centralizzato a gas, mentre lo è sempre, sotto tutti i punti di vista, nel caso di un impianto a gasolio. Abbiamo anche sempre spiegato che per essere corretto, il confronto di costo va fatto a parità di servizio. Non si può cioè confrontare il costo del solo gas metano con il costo del servizio teleriscaldamento, non tenendo in adeguato conto, nella comparazione, i costi evitati nel caso del teleriscaldamento come quelli di acquisto e manutenzione della caldaia, e trascurando alcuni valori intrinseci al servizio come il pronto intervento 24 ore 24 tutto l’anno, la sicurezza e la comodità, le ricadute positive sull’ambiente».
Per quanto riguarda invece l’efficienza e i benefici ambientali della centrale, spiega Hera, «il teleriscaldamento da cogenerazione garantisce un rendimento energetico nel complesso più alto rispetto alle caldaie tradizionali. La centrale a ciclo combinato permette di produrre insieme energia elettrica e calore, riducendo i consumi rispetto alla loro produzione separata. Inoltre, l’impianto ha caratteristiche tecniche tali da garantire elevati rendimenti, a fronte di ridotti livelli di emissioni in atmosfera, rispettando limiti più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla normativa».
La centrale di via Casalegno copre circa un terzo del fabbisogno di energia elettrica del circondario imolese e circa il 20% dei consumi di calore delle famiglie del comune di Imola. «In termini di risparmio energetico medio annuo – si aggiunge – parliamo di circa 11 mila tonnellate equivalenti di petrolio. E, in termini di minori emissioni, di 84 mila tonnellate di anidride carbonica non emesse in atmosfera in un anno, quantità equivalente a quella assorbita da 600 mila alberi durante il loro ciclo vitale; di 172 tonnellate in meno di anidride solforosa; di 230 tonnellate in meno di ossidi di azoto, quantità equivalente a quella emessa da 90 mila auto diesel euro5 che percorrono 15 mila chilometri all’anno; oltre a un pressoché azzeramento dell’emissione di polveri sottili, che sono misurate in continuo con i risultati pubblicati online. Le Pm10 e le Pm 2,5 vengono inoltre monitorate trimestralmente da un laboratorio esterno, con risultati sempre inferiori al limite di rilevabilità dello strumento». «Dispiace quindi che l’utilizzo strumentale e la non corretta informazione – conclude Hera – cerchino di influenzare la percezione della gestione del teleriscaldamento, che a Imola ha favorito risultati ambientali di non poco valore».
r.c.
Nella foto (dal sito Hera): la campagna per il teleriscaldamento