Cinzia Ravaglia racconta cosa sono Sarqi e Baladi, Sufi e Baghra, le danze orientali
Oltre la pancia nuda c”è di più. I balli orientali comprendono infatti numerosi stili diversi fra loro, che differiscono per ritmi più o meno lenti, musiche, strumenti utilizzati, ed anche abiti ed accessori. Non tutti prevedono pance nude come la più nota danza del ventre. Solo per citare alcuni stili, esistono il Sarqi, il Baladi o Sayydi, il Saabi e il Baghra, stile tipo Bollywood che nel mese di maggio sbarca a Imola grazie ad un workshop ospitato presso la scuola Area 111 di Imola dove insegna anche Cinzia Ravaglia, grande appassionata di danze orientali che qualcuno forse conoscerà anche per il comic burleque, un misto fra sensualità e comicità, vista al programma tv Italia’s got talent.
Appassionata di balli orientali da oltre metà della propria vita, Cinzia Ravaglia è insegnante di discipline orientali da vent”anni, e racconta: “Le danze orientali fanno lavorare contemporaneamente sul corpo e il suo equilibrio e sulla consapevolezza di sé e dello spazio. In maniera del tutto opposta dalla danza classica, le danze orientali si basano su armonia e flessibilità, che sono tutt’altro che doti semplici da imparare ed esprimere, per apprenderle servono anni e sarebbe indicato proporle già nelle scuole“.
Nel corso degli anni Ravaglia ha conseguito numerose specializzazioni orientali, dalla danza del ventre alla danza sufi, quella caratterizzata da giri concentrici pressoché infiniti che punta all’equilibrio del corpo e della psiche. “Il sufi è una disciplina che innalza, che punta ad eliminare le paure lavorando in maniera intima sulla ricerca del proprio spazio personale nello spazio fisico – spiega –. Più in generale, invece, le danze orientali sono utili perché insegnano a lavorare sull’isolamento muscolare, ovvero nel far lavorare una sola parte del corpo alla volta, e poi sulla coordinazione, perché i singoli movimenti orizzontali, verticali e sagittali appresi vanno uniti fra loro. Sono però danze complesse, perché solo dopo aver imparato i movimenti si uniscono i passi e le varie tecniche“.
All’Area 111 Ravaglia segue classi di differenti livelli, da principianti ad avanzati, più le coreografie per gli spettacoli della sua compagnia Demetra oriental dance group composta da una quarantina di persone, donne di differenti età. “Spesso per le mie allieve la danza orientale diventa una medicina per piccole problematiche di tutti i giorni, dalla corretta postura al giusto atteggiamento nei confronti della vita – continua –. Anche gli spettacoli sono una sfida, metafora della vita e di come va affrontata. Ma non va mai dimenticato l’aspetto ludico e divertente del ballo, per questo ho ideato, a partire dal prossimo anno, il corso di danza del ventre madre-figlia, come opportunità per fare movimento e divertirsi fra femmine“.
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Nella foto: un gruppo di ballerine della compagnia Demetra oriental dance group