Cims in difficoltà riduce gli stipendi a soci e dipendenti, i sindacati contrari: “Sciopero”
Stato di agitazione e un pacchetto di otto ore di sciopero contro la decisione della Cims di Borgo Tossignano di ridurre gli stipendi di dipendenti e soci lavoratori, in tutto 280 persone.
Questo il succo del comunicato, siglato da Fillea, Filcams e Flai Cgil Emilia Romagna e Imola insieme a Filca Cisl Area metropolitana, con il quale oggi hanno reso nota la loro contrarietà alla decisione della Cooperativa intersettoriale montana Sassoleone di “procedere unilateralmente all”applicazione” della delibera presentata all’assemblea dei soci lo scorso 29 gennaio. Delibera contenente, per l”appunto, la decurtazione degli stipendi e questo “nonostante lo sforzo da parte sindacale di trovare soluzioni che rispondessero allo stato di difficoltà della cooperativa”. Secondo i sindacati la scelta della coop. “oltre a far pagare lo stato di crisi in modo non equo, rischia di compromettere anche gli appalti in essere per i quali la committenza deve garantire l’inderogabilità della contrattazione”.
Da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione e otto ore di sciopero, inoltre i sindacati confederali, da parte loro, hanno richiesto con urgenza un incontro al presidente del Circondario imolese (in questo momento Onelio Rambaldi, sindaco di Medicina) e a tutti i sindaci del territorio per informarli della situazione.
Detto ciò, forse qualche spiraglio per ricomporre la frattura rimane. “Si ribadisce la disponibilità a verificare la possibilità di trovare soluzioni che non prevedano la deroga agli elementi retributivi della contrattazione, così come già proposto – rilanciano i sindacati di categoria – e una rimodulazione degli interventi volti ad una minor incidenza sui redditi medio-bassi ed una maggior incidenza sui redditi medio-alti”.
La Cims negli ultimi anni ha differenziato molto le attività passando dall”edilizia al verde alla gestione dei servizi cimiteriali, inserendo attività di progettazione, costruzione e manutenzione edile e impiantistica, sia per privati che per il pubblico. E sembra sia stato quest”ultimo settore, quello degli appalti, ad aver rallentato provocando problemi alla coop., che avrebbe così deciso di ricorrere allo stato di crisi riducendo gli stipendi.
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