L”imolese Luca Dal Pozzo riconfermato presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Emilia Romagna
L”imolese Luca Dal Pozzo, 55enne già presidente del Gruppo Cooperativo Solco di Imola, è stato riconfermato oggi, per il secondo mandato, ai vertici di Confcooperative – Federsolidarietà Emilia Romagna, la federazione che rappresenta 460 cooperative sociali in tutta la regione con 25.000 soci, 22.000 occupati e un fatturato che sfiora 1 miliardo di euro (970 milioni). «La società odierna, nel pieno di un cambiamento epocale, ha bisogno ancor più di prima di cooperazione sociale – commenta Dal Pozzo -. In questi 30 anni dal riconoscimento legislativo delle nostre imprese, abbiamo saputo dare risposte alle necessità emerse nei territori della regione. Ora però siamo chiamati a un cambio di passo: non essere più solo fornitori di servizi e di manodopera della committenza pubblica, ma sempre più co-protagonisti nella progettazione delle politiche di welfare, aperti alle sfide del mercato».
Dal Pozzo ha accettato con entusiasmo questa nuova sfida, tracciando le linee di sviluppo della federazione. «La nostra parola d’ordine del presente e del futuro deve essere innovazione sociale – spiega – e l’innovazione sociale passa soprattutto dalla formazione e dall’esperienza svolta sul campo. Dobbiamo lavorare per creare maggiori sinergie e aggregazioni tra le nostre cooperative sociali. In questa fase storica siamo anche chiamati a difendere la cooperazione sana e a lottare contro le false cooperative che danneggiano il nostro sistema».
Nel corso dell’assemblea, svoltasi al Savoia Hotel Regency di Bologna, Dal Pozzo ha «snocciolato» qualche numero sul quadriennio 2014-2018, ovvero quello del suo primo mandato. «In questo periodo – ha sottolineato – le cooperative sociali nostre associate sono aumentate del 5,3%, i soci del 6,8%, gli occupati del 13,7% e il fatturato del 31,4%. Attualmente il 64% dei nostri lavoratori è socio della propria cooperativa, le donne rappresentano il 70% della compagine sociale e il 72% degli occupati ha contratti a tempo indeterminato. Inoltre il 10% dei nostri lavoratori sono cittadini non comunitari. Le sole nostre cooperative sociali di tipo B contano oggi in regione 2.206 inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, con un aumento del 36% in quattro anni. Come rilevato da una recente ricerca commissionata ad Aiccon, questi inserimenti lavorativi generano un beneficio economico per la Pubblica amministrazione di 4.729 euro per ogni singolo lavoratore. A livello regionale per il solo 2017 parliamo quindi di 10,4 milioni di euro di risparmi per le casse pubbliche».
r.c.
Nella foto: Luca Dal Pozzo