Al Golf Club Le Fonti non si va solo in buca. Il presidente Serrantoni: «Anche turismo, salute e aggregazione»
Il campionato nazionale Open è alle porte e chi meglio del padrone di casa può sapere come vanno i preparativi del suo Golf Club? Il presidente del «Le Fonti», Ivano Serrantoni, racconta ciò che ci aspetta da domani a sabato 7 aprile. «E’ un onore ospitare questo torneo per la seconda volta – commenta orgoglioso Serrantoni -. La Federazione ci ha chiesto di organizzare il torneo e siamo stati ben felici di accontentarla. Noi abbiamo uno scopo: quello di incrementare il numero di giocatori di questo bellissimo sport. Da noi il golf è aperto a tutte le tasche, si può venire a giocare con 99 euro, senza l’acquisto del materiale».
Il Golf Club Le Fonti come si è preparato per questo evento?
«La novità più importante è che abbiamo deciso di gestire direttamente il ristorante all’interno del Club. Il golf è uno sport con valore di promozione turistica enorme: per noi, il turista si deve sentire a casa propria quando viene al ristorante, quindi la gestione della parte alimentare è fondamentale. Vogliamo coccolare i nostri ospiti e questo desiderio si evince direttamente dal nome scelto per il ristorante: “Par 72 – Cucina in movimento”, una scelta che coniuga l’aspetto tecnico del golf alla volontà di essere noi padroni di casa ad andare incontro agli
ospiti, non il contrario».
Nel 2016 avete colto l’occasione del tricolore Open per avviare dei progetti che facessero da corollario al torneo: sarà così anche quest’anno?
«Sì, il progetto con le scuole sarà ripetuto, anzi quest’anno è già iniziato. Li andiamo a prendere noi e li facciamo provare nel campo pratica: devo dire che c’è grande entusiasmo intorno a questa attività. Inoltre, due anni fa abbiamo portato avanti un progetto coinvolgendo soggetti con tumori: non credo che il golf sia uno sport rilassante, ma ha il grande potere di farti distrarre dai pensieri quotidiani. L’iniziativa è stata accolta in maniera molto positiva e ancora oggi c’è chi mi ringrazia per ciò che abbiamo fatto. Questa volta, invece, ci occuperemo di un problema diverso: abbiamo stretto un accordo con l’Associazione Giovani Diabetici per aiutare questi ragazzi, che purtroppo soffrono di una malattia che li accompagnerà per tutta la vita. E’ una patologia molto diffusa e noi crediamo che non ci sia uno sport migliore del golf per aiutarli a stare meglio. Inoltre, venerdì 6 aprile, ci sarà all’interno del nostro circolo una conferenza con esperti nutrizionisti. Il torneo per noi resta un’operazione che deve coniugare l’aspetto agonistico, quello della promozione di questo sport, l’aspetto salutistico e quello dell’aggregazione».
an.cas.
L”articolo completo su «sabato sera» del 29 marzo.
Nella foto: i bambini delle scuole coinvolti dal Golf Club Le Fonti di Castel San Pietro