«Enjoy your town», a Imola un mese di arti performative
Un mese di arti performative. È il festival «Enjoy your town» che torna a Imola con la sua quarta edizione da domani, martedì 27 marzo, fino al 29 aprile. Organizzato precedentemente da Panta Rei, quest’anno passa il testimone al suo diretto erede, Opera Ets, e si concentrerà su via Selice interna (da dove inizia la strada, sulla via Emilia, al semaforo dall’ex macello).
Il via al festival si avrà il 27 marzo, Giornata internazionale del teatro, mentre la conclusione avverrà il 29 aprile, Giornata internazionale della danza. Tra queste due giornate si susseguiranno nei week end numerosi workshop, performance ed eventi sul tema. Il festival prende quest’anno ispirazione diretta, per ragionare come sempre sulla contemporaneità attraverso le arti performative, da un autore, Michel Houellebecq, che, nel suo testo Estensione del dominio della lotta, racconta il mondo di oggi dal punto di vista di un trentenne indifferente alla vita, estraneo persino a se stesso, in compagnia soltanto della propria solitudine, squallido controcanto di un’esistenza senza valori che vive analizzando con la chirurgica freddezza di un anatomopatologo: sesso e danaro sono le uniche voci ad aver diritto di spietato canto, dentro questo sfibrante concerto.
Il festival avrà un «focus particolare sull’infanzia, in particolare attraverso spettacoli e laboratori sulla creatività e il pensiero divergente – spiega il comunicato stampa dell’iniziativa -. Una rilettura continua dell’esistenza umana individuale e collettiva come nucleo di riflessione, facendo focus proprio sulla precarietà della vita contemporanea, sulla percezione di insensatezza e sul senso di vuoto che caratterizza l’uomo già da molto tempo. E si fnisce così in mezzo ad un accidentato terreno filosofico e non solo che va a recuperare l’esistenzialismo in tutte le sue espressioni, passando tra i tanti movimenti artistici ad esso associati. Dal teatro dell’assurdo ad autori come Bergson, Heidegger, Kerkegaard, Merleau – Ponty, Sartre, Kafka, Ibsen, Hesse, Kerouac, Gaber, de Andrè, Guccini e molti altri ancora. Un festival che ancora una volta vuole invadere le strade, entrare nelle case, nei negozi, vivere dove la gente vive, lavora, trascorre la sua giornata».
Si comincia, come detto, domani alle 18 in via Selice, con alcuni eventi in strada, alcuni nella terrazza panoramica di Quintoveda Home in via Selice 40, altri nel teatro della chiesa di San Giovanni: ci saranno incursioni di teatro e danza sul tema «Fate l’amore, non fate la guerra», dedicate al Sessantotto cinquant’anni dopo. Ad arricchire il programma del festival ci saranno poi spettacoli e attività dedicate ai più piccoli, nella sede di Opera Studio, in via Selice 40. Tutti i sabati, dalle ore 10 alle 12, si terranno uno spettacolo o una lettura e a seguire un laboratorio, il tutto ispirato ai libri dell’illustratrice Rebecca Dautremer.
r.c.
L”articolo completo su sabato sera del 22 marzo.
Nella foto: un momento di una passata edizione