A Spazzate Sassatelli una lapide in ricordo dei combattenti per la libertà dal nazifascimo
Una lapide in ricordo dei combattenti per la libertà e dei partigiani del luogo caduti durante la lotta di liberazione dal nazifascismo verrà inaugurata domani, domenica 25 marzo, alle ore 10.30 a Spazzate Sassatelli, nell’area ex scuole comunali, su iniziativa delle sezioni Anpi di Imola e Sesto Imolese.
Un forte movimento di lotta si sviluppò nella campagna della«bassa», attorno agli abitati di Sasso Morelli, Sesto Imolese, Balia, Osteriola e, appunto, Spazzate Sassatelli, dove erano organizzati più di un migliaio di braccianti tra uomini e donne, affiancati dalla quasi totalità dei contadini.Godevano dell’appoggio del Clned erano protetti da nuclei armati di partigiani suddivisi nei Gape nelle Sap, soprattutto queste ultime operavano nella zona.Tra i braccianti e i contadini non spiccavano nomi prestigiosi di capi, eppure coloro che guidavano il movimento erano riusciti a convincere la gente, facendola partecipe in prima persona nelle vicende della lotta armata contro i fascisti e gli occupanti tedeschi:evidentemente erano ancora vivi i ricordi delle lotte politiche e sindacali dei tempi del socialismo di Andrea Costa ed era attiva e operante una certa organizzazione clandestina comunista, che godeva dell’appoggio e della protezione di gran parte della popolazione.Questa pressoché compatta appoggiava la Resistenza e vi erano anche alcune giovani e giovanissime ragazze che, in qualità di staffette, tenevano legate le file dell’organizzazione clandestina e,con un coraggio e un’abnegazione incredibili, pedalavano lungo la via San Vitale, il Correcchio,la Gambellara, la Rondanina o scarpinavano in mezzo alle cavedagne per portare messaggi,stampa clandestina e armi.
Si compivano opere di sabotaggio,ad esempio cercando di impedire che il raccolto del grano finisse alle armate tedesche, come avvenne nell’estate del 1944, oppure i sabotaggi alle linee di comunicazione,o si affrontavano in rapide e cruenti sparatorie i militi fascisti ed i soldati tedeschi, e così via.
Tra le cose da ricordare c’è la lunga trafila messa in atto per nascondere una macchina tipografica con la quale si stampavano volantini e copie del giornale l’Unità clandestinamente. Era chiamata «pedalina» per la sua forma e i nazifascisti, che ben ne conoscevano l’esistenza,la cercarono assiduamente, tanto che parecchi patrioti persero la vita per nasconderla, torturati e fucilati, ma la stampatrice non fumai trovata: fu spesso spostata e fu nascosta anche nel territorio di Spazzate Sassatelli, dove anche due partigiani del luogo (che l”avevano nascosta) furono uccisi.
La lapide che viene inaugurata ricorda proprio in particolare tre caduti partigiani del territorio di Spazzate Sassatelli. Amedeo Marchi, bracciante, militava nelle Sap, ma purtroppo il 14 luglio 1944 i fascisti della Brigata Nera lo prelevarono dalla sua abitazione e lo uccisero a colpi di mitra. Gli altri due, sempre delle Sap, avevano contribuito a salvare la «pedalina» scavando una buca sotto un pagliaio e lì fu salva, ma i due purtroppo persero la vita. Leonida Passerini venne catturato il 14 aprile 1945 da tedeschi in fuga e in seguito fucilato: era stato soccorso dal partigiano sappista Giuseppe Tinarelli, fucilato anch’egli assieme al primo.
r.c.
Nella foto un”immagine della “pedalina”, oggi a Conselice un monumento la celebra come simbolo della lotta per la libertà di stampa contro ogni censura e dittatura