Là cammina un uomo vivo, spettacolo con Tilt a quarant”anni dalla legge Basaglia
Oltre la Siepe quest’anno significa un ricco calendario di eventi da domani fino a giugno per riprendere in ottobre fino a dicembre. Incontri, spettacoli, convegni per celebrare una ricorrenza importante: il quarantesimo anniversario della legge 180 (nota come legge Basaglia) che il 13 maggio 1978 sancì la chiusura dei manicomi. Un processo che a Imola ha portato alla trasformazione e recupero dell’Osservanza e all’abbattimento della Villa dei Fiori. Il titolo scelto è «40° Legge 180. Guardare il mondo diversamente».
Un mosaico di iniziative organizzati dalle associazioni che danno vita a Oltre la Siepe con la collaborazione del Dipartimento di salute mentale dell’Ausl di Imola e il patrocinio del Comune.
Il primo appuntamento. Il teatro e la musica sono al centro di molte delle iniziative per la capacità di favorire l’integrazione. Lo sport, allo stesso modo. Il programma stesso si apre domani (sabato 24 marzo) alle ore 9.30 con una parata accompagnata dalla Banda Tambù attraverso le vie principali del centro storico imolese, poi in serata alle ore 18 al Teatro Lolli spettacolo tratto da Himmelweg di Juan Mayorga «Là cammina un uomo vivo» a cura di Tilt, sulla storia del campo di concentramento di Terezin, al termine (ore 21) un incontro nel quale si ricorderà la figura di Giorgio Antonucci, ex primario dell’ospedale psichiatrico Osservanza, attraverso le testimonianze di chi visse quel momento storico (Giovanni Angioli ex infermiere coordinatore del reparto autogestito del Lolli, la psicologa Maria d’Oronzo ex tirocinante del’autogestito e Massimo Golfieri fotografo.
Non mancheranno iniziative più focalizzate sul tema della salute mentale, ad esempio il 12 maggio è previsto un incontro dal titolo «Legge 180. E i prossimi quarant’anni?» al quale interverranno Giuseppe Tibaldi psichiatra, responsabile del Dsm Area Nord di Modena, coordinatore scientifico del Centro studi e ricerche in Psichiatria, Enzo Morgagni, presidente della Consulta regionale per la salute mentale e Alba Natali, direttrice del Dipartimento di Salute mentale / Dipendenze patologiche dell’Ausl di Imola.
Poi, c’è il progetto «Sante Zennaro: Bene Comune! Trasformazione, cultura, gioco, artisticità», a cura di Volabo, Consulta del volontariato di Imola, associazione PerLeDonne ma coinvolge anche molte associazioni e cittadini. L’Istituto medico psico-pedagogico Sante Zennaro fu chiuso nel 1973 a pochi mesi dalla sua apertura per divenire Centro di servizi sanitari sociali. Fu un fatto significativo per la città, precursore delle trasformazioni che in seguito alla legge 180 portarono alla chiusura dei manicomi.
Di particolare rilevanza è l’iniziativa «La città dei matti: gli archivi dei manicomi Imolesi» il 10 maggio in cui per la prima volta verrà presentata ai cittadini una ricca documentazione relativa alla storia degli ospedali psichiatrici della città di Imola. Saranno mostrati gli archivi dell’Osservanza e del Lolli.
r.c.
Nella foto: un”immagine dallo spettacolo “Là cammina un uomo vivo”, dalla pagina facebook di Oltre la siepe