La Neurologia dell”Ausl di Imola, al fianco dei pazienti con sla, sclerosi multipla o Parkinson
«Oggi abbiamo un incremento dell’incidenza della sclerosi multipla, del Parkinson e della demenza. Per la sclerosi multipla va considerata la maggior capacità diagnostica, ma esiste anche un reale aumento dei casi in particolare nella donna e con un’età di esordio sempre più giovanile». L’analisi è di Vittoria Mussuto, neurologa, che a fine febbraio è andata in pensione lasciando il vertice della Neurologia dell’Ausl di Imola. Un servizio che ogni anno fa 1250 consulenze tra reparti e pronto soccorso, 4300 visite ambulatoriali per i pazienti esterni, senza contare la diagnostica, con 10.000 elettromiografie e potenziali evocati e 850 elettroencefalogrammi. In molti casi le persone seguite presentano patologie croniche o invalidanti, come emicranie gravi, epilessie o neuropatie che richiedono terapie costanti e impegnative, come immonuglobuline o cortisonici per via endovenosa. Mussuto lavora a Imola da circa trent’anni e da quindici dirige l’unità operativa di Neurologia.
«Ho iniziato come guardia medica» ricorda. «Il servizio, così come è configurato oggi, l’ho costruito passo dopo passo. Quando sono arrivata si trattava di una semplice attività di consulenza clinica interna per gli altri reparti. Ho incrementato la capacità diagnostica con lo sviluppo di un laboratorio di neurofisiologia e potenziato l’ambulatorio per esterni con attenzione per i tempi di attesa». Per tre patologie, sclerosi multipla (sm), Parkinson e sla, sono stati attivati dei percorsi di presa in carico: dalla diagnostica al trattamento i pazienti vengono seguiti direttamente. Sono 130 i pazienti con sm seguiti, 150 quelli col Parkinson e, ad oggi, 45 con la sla (sclerosi laterale amiotrofica). «La peculiarità in tutti questi percorsi è che abbiamo creato gruppi multidisciplinari che si prendono cura dei pazienti per ottenere la miglior qualità di vita». Una collaborazione è stata attivata con i reparti di degenza, la medicina riabilitativa, la psicologia, i medici di medicina generale. Il servizio ha rapporti stretti anche con le associazioni di volontariato, come «Io vivo io vivrò» creata da Gian Luca Fantelli (il cantautore medicinese scomparso a causa della sla), Iniziative Parkinsoniane Imolesi o Aism.
La sla è la patologia con l’esito più drammatico, ma anche per molte altre, come la sm, non esiste una cura definitiva, quindi è molto importante arrivare rapidamente ad una diagnosi per intervenire con le terapie. «Alle volte le persone arrivano terrorizzate perché hanno cercato informazioni su Google, noi cerchiamo di dare le informazioni più complete possibili, indichiamo i siti corretti su cui informarsi e abbiamo sviluppato l’educazione sanitaria attraverso l’infermiera».
Oggi, con Mussuto, il team del reparto consta di quattro neurologi, un’infermiera e tre tecnici per gli esami. «Ho ricevuto garanzia dalla direzione dell’Ausl che il servizio continuerà a svolgere in pieno la sua attività». L’intenzione di Mussuto è continuare l’attività in libera professione presso l’ambulatorio Valsalva. «La neurologia è una bella palestra, una specializzazione che ti educa alla relazione col paziente: una visita dura almeno trenta minuti, iniziamo dalla testa e finiamo con i piedi, e la fase del colloquio è importantissima. Molti si meravigliano quando per un mal di testa diciamo “si tolga scarpe e calzini…”».
l.a.
Nella foto Vittoria Mussuto (terza da destra) con il team del reparto