Spazio, a Medicina si monitora la stazione cinese fuori controllo
La stazione spaziale cinese sta precipitando sulla Terra. Non è il titolo di un disaster movie ma quanto sta accadendo realmente in questo momento sopra le nostre teste. Il rientro doveva avvenire in maniera controllata, l’idea era che la caduta fosse pilotata nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo del 2016 l’Agenzia spaziale cinese (Cnsa) ha perso i contatti. In sostanza la TianGong-1 sta cadendo dallo spazio senza controllo. E anche buona parte dell’Italia è potenzialmente a rischio. Gli esperti stimano che l’impatto della TianGong-1 con gli strati più densi dell’atmosfera avverrà all’inizio di aprile, alcune parti bruceranno per l’attrito, ma i frammenti composti da materiali resistenti alle alte temperature (come l’acciaio e il titanio) arriveranno sicuramente fino al suolo.
Il radiotelescopio Croce del Nord della Stazione radioastronomica di Medicina, sarà impiegato nella campagna di monitoraggio della TianGong-1. «La campagna internazionale di osservazioni inizia proprio in questi giorni, a metà marzo. Con la Croce del Nord seguiremo la TianGong-1 in ogni suo passaggio sopra l’Italia e ne calcoleremo traiettoria, altezza e velocità. Abbiamo già svolto qualche osservazione di test, con esito positivo» conferma il mordanese Germano Bianchi, responsabile della Croce del Nord e del progetto Detriti spaziali della Stazione medicinese. «I dati delle osservazioni fatte da Medicina verranno tempestivamente trasmessi all’Aeronautica militare e all’Agenzia spaziale italiana che, sfruttando anche i dati di altri, potranno stimare la zona di impatto e dare l’allerta alla Protezione civile in caso di rischio» precisa Bianchi.
Il momento della caduta è possibile stabilirlo solo poche ore prima. «E’ impossibile dire quando e dove cadrà la TianGong-1, perché l’evento dipende da molti fattori che variano in continuazione. Quello che si riesce a fare sono delle stime che vengono aggiornate e raffinate ad ogni successivo passaggio – continua Bianchi -. Questo non deve creare allarmismo, in quanto se consideriamo che la superficie italiana è lo 0,06 per cento rispetto al resto della superficie terrestre sorvolata dalla stazione spaziale cinese, significa – calcola lo scienziato – che la probabilità di essere colpiti è inferiore all’uno per mille, diciamo che il rischio è inferiore di 10 volte rispetto a quello di un incidente aereo».
Per quanto riguarda la zona del circondario Imolese dovremmo essere al sicuro: «La TianGong-1 sorvola l’Italia da sud fino ad arrivare al massimo alla Toscana, quindi l’Emilia Romagna si trova fuori pericolo». La stazione spaziale cinese non è molto che è in orbita, è stata lanciata nel settembre 2011 dal centro spaziale di Jiuquan ed ha raggiunto una quota massima di 364 chilometri. Fu pensata come stazione sperimentale per l’attracco di varie navette Shenzhou, che effettivamente l’hanno visitata tre volte, due delle quali in missioni con astronauti. TianGong-1 significa «Palazzo celeste» e lo è letteralmente: pesa circa 8 tonnellate ed è grande come un appartamento di 50 metri quadrati. Sarà uno degli oggetti più grandi mai ricaduti sulla Terra. Attualmente si trova ad una quota di 250 chilometri e fa il giro del mondo in appena 90 minuti (la durata di una partita di calcio), viaggiando ad una velocità di quasi 30 mila chilometri orari (100 volte più veloce di un’auto da F1).
r.c.
Nelle foto: la stazione cinese Tiangong-1 e il team della Croce del Nord