Meno sale in tavola, l”Ausl di Imola in prima linea per la campagna di sensibilizzazione
Anche quest”anno, in occasione della settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale (12-18 marzo) è partita la campagna promossa dalla Wash (World Action on Salt & Health), alla quale ha aderito anche l”Ausl di Imola, insieme alla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) ed al Gruppo Intersocietario per la Riduzione del Consumo di Sodio in Italia (Gircsi), che ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini ad un uso più consapevole, appunto, del sale.
Per questo motivo, in questi giorni, saranno distribuiti a medici di base, pediatri, farmacie e associazioni di categoria materiale esplicativo con consigli utili sul tema. «La campagna 2018 – spiega Chiara Cenni, dietista dell”Azienda Ausl di Imola – è dedicata a sensibilizzare i consumatori sulle modalità pratiche per la riduzione del consumo di sale e sono state identificate 5 “vie” per ridurne il consumo in modo semplice ed alla portata di tutti: controllare sempre l”etichetta, scegliere pane, cracker e prodotti forno meno salati, eliminare la saliera dalla tavola, fare un uso generoso di spezie ed erbe aromatiche al posto del sale e preferire frutta e verdura fresca».
Sembrerà strano, ma la maggior parte del sale entra a far parte della nostra alimentazione in modo non consapevole. «Il primo passo – continua la professionista dell”Ausl imolese – è quindi evitare i cibi dichiaratamente salati come snack e patatine in busta, ma anche limitare i salumi, i formaggi stagionati e gli alimenti conservati in generale (es. tonno in scatola, verdure sott”olio o sotto aceto, legumi in barattolo ecc), oltre che alimenti “insospettabili” come il pane (escluso il pane insipido tipo toscano) ed i suoi derivati».
Il sale è un elemento indispensabile per la vita di tutti i giorni, ma consumarne in maniera eccessiva può favore l”insorgere di patologie quali l’ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari come infarto e ictus, oltre che disfunzioni renali, osteoporosi e tumore allo stomaco. Basti pensare che in Italia un adulto consuma in media circa 10 grammi di sale al giorno che, di fatto, rappresenta il doppio della quantità raccomandata. «Dimezzare, quindi, l”assunzione di sale – fanno sapere dall”Ausl – riduce del 23% il rischio di avere un ictus e del 17% quello di avere una malattia cardiaca. Su scala mondiale, questa percentuale si traduce in oltre 1 milione di vite salvate ogni anno».
Sempre rimanendo in tempo è nata anche la campagna «Pane meno sale», realizzata nell”ambito dell”accordo tra Regione Emilia Romagna e le associazioni regionali dei panificatori per la produzione di pane a ridotto contenuto di sale. Coloro che aderiscono all”iniziativa sono ben riconoscibili dalle vetrofanie con il logo e lo slogan della campagna.
r.c.
Nella foto: la locandina della campagna sulla riduzione del sale