Rapporto povertà 2017, in aumento gli italiani rispetto agli stranieri. I dati della Caritas di Imola
E” uscito in questi giorni il “Rapporto sulle povertà 2017” redatto, per l”undicesima edizione, dalla Caritas di Imola.
Nel 2017 si sono rivolti al centro di ascolto 731 nuclei familiari (pari ad un totale di 1.849 persone) di questi, il 56% è stato preso in carico dall”Asp. Gli italiani che si sono rivolti alla Caritas sono aumentati dal 44,5% del 2016 al 49,2% del 2017. Gli ingressi sono rimasti costanti rispetto all’anno precedente, ma il numero medio di accessi quotidiani è passato dal 10,8% del 2016 al 12,7% del 2017 (+17%). A questi dati vanno aggiunti i circa 384 nuclei seguiti direttamente dalle Caritas parrocchiali della diocesi di Imola (Castel San Pietro e Medicina appartengono alla diocesi di Bologna). Sono, quindi, ben 1.115 le famiglie che si sono presentate (in sede o nelle parrocchie) nel 2017 per chiedere qualche forma di aiuto.
Ritornando ai dati della Caritas diocesana, gli stranieri provengono da 37 Paesi, in particolare dal Marocco, anche se l”aumento maggiore si è verificato tra gli albanesi. Su un totale di 371 nuclei stranieri (-8% rispetto al 2016), 311 vengono da Paesi extra Ue e ben il 95% di essi possiede un permesso di soggiorno regolare.
Riguardo alla fascia d”età in generale di tutti i nuclei accolti dalla Caritas diocesana è preoccupante come il 22,3% delle persone che si rivolgono al Centro abbia meno di 35 anni, mentre la percentuale dei disoccupati è diminuita rispetto all’anno precedente: 46% contro il 51% (più frequente tra gli stranieri rispetto agli italiani).
Un incremento c”è stato sul numero delle persone senza fissa dimora cresciute dal 14,8% del 2007 all’attuale 23%. Sono stati complessivamente 212 i «nuovi arrivi» (197 nel ’16) dove la percentuale degli italiani è del 52% circa, contro il 45% del ’16; tra gli stranieri extra Ue soltanto il 5,3% non possedeva il permesso di soggiorno (contro il 14,8% del 2016). Ii «ritorni», ovvero coloro che si sono ripresentati in Caritas dopo oltre un anno di assenza, sono stati 183, in calo rispetto al 2016. Nel 2017 sono state ospitate 22 persone (due terzi sono italiani) che dormivano in situazione estreme come in auto, in garage o all’addiaccio.
Le problematiche maggiori emerse, sia si tratti di persone sole che nuclei familiari, sono principalmente economiche, abitative e occupazionali. “Siamo ancora di fronte ad una precarietà lavorativa diffusa che colpisce principalmente le fasce deboli, quelle cioè con bassa scolarità e senza specializzazioni” scrive la Caritas nel suo rapporto.
r.c.
Nella foto: il rapporto della Caritas di Imola