Anna Pariani lascia il Pd per votare LeU, attacca Manca e annuncia di ””essere stata prosciolta dalle contestazioni sui rimborsi da consigliera regionale””. Risponde Raccagna
Anna Pariani, che oggi ha comunicato di aver appreso dal suo avvocato di essere stata prosciolta dalle contestazioni sui rimborsi da consigliera regionale del 2012, aspirante candidata sindaca coi democratici per le prossime amministrative, ha deciso di lasciare il Pd e votare domenica Liberi e Uguali.
“Ho deciso di restituire la mia tessera al Partito democratico – scrive in una lettera al sabato sera in edicola dove potete leggere la versione integrale -. Il 4 marzo voterò per il movimento Liberi e Uguali di Pietro Grasso. Il motivo? Non trovo più nel Pd quella visione larga e plurale, inclusiva, capace di far nascere idee nuove, perché al suo interno non c’è più dibattito, ma un capo che dispone e dei tifosi che applaudono. La formazione delle liste ne è stata la plastica rappresentazione”.
Diretto anche l”attacco ai candidati locali. “Poi ci sono i candidati e le candidate. E io ho deciso di votare per sostenere l’unico candidato che conosce bene il nostro territorio e che ha una vera possibilità di sedere in Parlamento. Questo candidato non è Daniele Manca, poiché sappiamo tutti che, secondo la legge, è ineleggibile: infatti non è stato candidato dal Pd nel collegio uninominale proprio per questo. Potrà sedere in Parlamento solo se la Giunta per le elezioni del Senato eviterà di prendere atto della sua ineleggibilità, ma in questo clima mi sembra molto improbabile. Quindi si vota Manca ma si eleggono Bellanova e Carbone, mentre nei collegi uninominali eleggeremo persone degnissime, il cui riferimento è Bologna. Per me l’unico probabile eletto del territorio è Vasco Errani ”da Massa Lombarda”, una persona che conosce molto bene Imola e che gli imolesi conoscono; una persona che conosce le sue imprese, le associazioni ed il volontariato, che può rappresentare la qualità del governo delle nostre terre, che a Imola è stato tante volte ed è sempre tornato. Naturalmente anche Paola Lanzon, ma sappiamo che non ha possibilità di essere eletta. Voterò Liberi e Uguali ed è una decisione del momento. Penso che dal 5 marzo ci sia bisogno di chi lavori per unire di nuovo il centrosinistra, sia nazionalmente sia, soprattutto, ad Imola, in vista delle elezioni amministrative a fine maggio. Occorre un terreno civico in cui ritrovarsi per proseguire un’esperienza di governo positiva, ma che ha bisogno di cambiamenti profondi nella partecipazione dei cittadini e nella gestione dei poteri della città”.
Risponde all”ex militante del Partito democratico l”attuale segretario Marco Raccagna (la cui versione integrale è possibile leggerla sul sabato sera in edicola): “Fuori dal Pd, a sinistra, non c’è la vera sinistra, quella del cuore. Non c’è più riformismo, che per poter avere qualche concretezza si deve al contrario candidare a governare il Paese. Ci sono invece scelte diverse da quella del Pd. Scelte la cui legittimità e buona fede non modifica il fatto che alle elezioni del 4 marzo ogni voto non dato al Pd favorirà oggettivamente la vittoria dell’estremismo della destra italiana o del populismo dei pentastellati. Per tutti questi motivi non posso giustificare le ragioni che hanno portato Anna Pariani a lasciare il Partito democratico. Lo dico a maggior ragione conoscendo Anna da moltissimi anni e avendo avuto rispetto del suo lungo percorso politico, sia quando ci sono stati gli alti e sia quando come in questi ultimi anni i bassi sono stati di più. A nome di tutto il Pd ringrazio Anna per quanto fatto, ma la sua non è solo una scelta incoerente, ma una decisione che culturalmente proprio non ci sta e le motivazioni che porta lo rendono evidente, facendo balenare il dubbio, sia nei contenuti che nella tempistica, che siamo come a volte accade di fronte ad una scelta sì legittima, ma che ha più a che fare con la tattica e le aspirazioni personali che con la politica e le cose da fare per il Paese e il nostro territorio.
Per ultimo, rigetto con nettezza il veleno delle parole con cui Anna attacca la candidatura di Daniele Manca. Una candidatura che, lo ricordo, non è avvenuta in solitudine, ma in numerose Direzioni del partito e con appoggio unanime del Pd imolese. Daniele, peraltro, al contrario di altri, non si è mai dimesso da un incarico politico od istituzionale per raggiungerne un altro di maggior prestigio e remunerazione. E non lo ha fatto nemmeno questa volta. Al punto che ha lasciato la carica di sindaco di Imola all’ultimo giorno utile proprio per mettere la città davanti alle legittime aspirazioni personali e del suo partito e in questo modo contraddicendo l’antica norma sulla ineleggibilità dei sindaci degli anni ’50. Norma che nessuno invocherà una volta eletto, in quanto culturalmente anacronistica e con vari casi già giudicati positivamente in passato”.
r.c.