Economia, l”azienda Bio-on studierà come produrre bioplastiche dagli scarti delle barbabietole
Il progetto nato dalla collaborazione tra la società di ricerca Bio-on ed il gruppo agroindustriale Maccaferri compie un altro passo in avanti. E’ di qualche giorno fa la notizia che Seci, holding del gruppo appartenente alla famiglia Maccaferri, avvierà la produzione di bioplastiche nel proprio sito di San Quirico, in provincia di Parma.
A fornire il know how necessario sarà appunto Bio-on, la società bolognese che sta convertendo lo stabilimento ex Granarolo di Gaiana, in comune di Castel San Pietro, ove intende iniziare a produrre in proprio i Phas (poliidrossialcanoati), ovvero polimeri ottenuti da scarti o sottoprodotti di origine vegetale che per le loro caratteristiche termo-meccaniche sono in grado di sostituire numerosi polimeri tradizionali ottenuti dal petrolio, ma col vantaggio di essere biodegradabili. Riuscire a produrre bioplastiche in un proprio stabilimento rappresenta per Bio-on la consacrazione definitiva come player della chimica ecosostenibile, perché sino ad oggi la società bolognese si era limitata a fare ricerca ed a studiare le relative tecnologie produttive, concedendo a terzi licenze d’uso sui propri brevetti. «Siamo orgogliosi – commenta il presidente di Bio-on, Marco Astorri – di realizzare un importante progetto produttivo assieme al gruppo Maccaferri, uno dei gruppi industriali più importanti d’Europa, ampliando, tramite la concessione delle licenze, lo sviluppo del promettente business dei biopolimeri ad alta prestazione messi a punto dai nostri laboratori».
Quest’ultimo progetto sarà realizzato da Sebiplast, società del gruppo Maccaferri, nel sito produttivo di San Quirico, dove oggi sorge lo zuccherificio gestito dalla Sadam, società operativa del gruppo Seci. Ubicazione che permetterà di poter beneficiare di servizi comuni e creare sinergie con lo zuccherificio, dato che le bioplastiche sviluppate da Bio-on vengono ottenute da scarti vegetali. L’obiettivo è di avviare la produzione fra circa 24 mesi, con una potenzialità iniziale di 5.000 tonnellate annue, con possibilità di raddoppiarla e possibili future integrazioni con altre attività industriali legate alla chimica verde.
La collaborazione tra Bio-on e Sadam risale al 2015, anno in cui ha preso avvio un progetto più ampio per la sintesi sia di biocarburanti che di bioplastiche. «Siamo soddisfatti di continuare questo importante percorso – ha commentato dal canto suo Massimo Maccaferri, presidente di Sadam – grazie all’appoggio della Regione, che ha rilasciato una prima importante tranche di finanziamenti per la realizzazione delle prime fasi di progettazione. E’ un risultato molto positivo anche per la crescita del nostro gruppo nel nuovo settore della “chimica verde”, con un approccio ecocompatibile ed ecosostenibile».
L”articolo completo su sabato sera dell”1 marzo.
r.e.
Nella foto: barbabietole da zucchero