Stop al cibo falso, il presidente della Regione Bonaccini firma la petizione di Coldiretti
E” storia più o meno recente, purtroppo, la presenza sul mercato nazionale di prodotti contraffatti provenienti da altri Paesi e spacciati come italiani al 100% o quasi. Per cercare di porre fine a questa «piaga», dannosa sia per la salute dei consumatori che per l”economia e l”agricoltura di casa nostra, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha firmato la petizione lanciata da Coldiretti, con una mobilitazione su tutto il territorio nazionale, per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere la provenienza dei prodotti e fermare così il cibo falso.
Sempre seguendo questa stessa linea, sulla Gazzetta Ufficiale nr. 47 del 26 febbraio 2018 è stato, inoltre, pubblicato il decreto interministeriale, firmato dal Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina insieme a quello dello sviluppo economico Carlo Calenda, per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. «Il presidente Bonaccini – ricorda Coldiretti regionale – ha sempre dimostrato di condividere l’impegno di Coldiretti per la trasparenza. L’etichetta obbligatoria per i derivati del pomodoro (fino ad oggi l’etichetta era obbligatoria solo per la passata) è un passo determinate e, dopo 10 anni, si completa per tutti i derivati del pomodoro il percorso di trasparenza iniziato il primo gennaio 2008 . Il decreto prevede che le confezioni di tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicare in etichetta il Paese di coltivazione del pomodoro e il Paese di trasformazione. Per consentire lo smaltimento delle scorte, i prodotti che non soddisfano i requisiti previsti dal decreto, perché immessi sul mercati o etichettati prima dell’entrata in vigore del provvedimento, possono essere commercializzati entro il termine di conservazione previsto in etichetta».
Una buona notizia per l’Emilia Romagna dove, con circa 2 milioni di tonnellate, viene prodotto un terzo del pomodoro nazionale grazie anche all”utilizzo della tecnologia. Nelle settimane scorse, infatti, avevamo parlato della possibilità di coltivare pomodori in inverno grazie alle innovazioni della C-Led, startup della Cooperativa Cefla (leggi la news) che permetterà, quindi, di far arrivare sulle nostre tavole, anche in questa stagione, uno dei prodotti più amati dagli italiani.
r.c.
Nella foto: da sinistra, il direttore regionale di Coldiretti, Marco Allaria Olivieri, il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il presidente di regionale di Coldiretti, Mauro Tonello.