Area Blu ridà al Comune funzioni e lavoratori dell”ex Benicomuni. Presentato il progetto ai sindacati
La breve, e tormentata, storia di Benicomuni non si è ancora esaurita del tutto, nonostante che la società interamente detenuta dal Comune di Imola ad aprile 2017 sia stata incorporata da Area Blu, società partecipata da enti pubblici e che ha nel Comune di Imola l’azionista di riferimento. Quest’ultimo lunedì, infatti, si è svolto in municipio un incontro tra Comune e sindacati, ai quali è stato presentato ufficialmente il progetto di reinternalizzazione di alcune funzioni che facevano capo, prima, a Benicomuni e, oggi, ad Area Blu.
Benicomuni era nata nel 2013, dopo mesi di dibattito politico e di complicata trattativa sindacale, a seguito dello scorporo dei servizi manutentivi del Comune di Imola. Una Srl totalmente detenuta dal Comune, che si sarebbe dovuta occupare della gestione e del mantenimento del patrimonio immobiliare, della progettazione di opere pubbliche, della riqualificazione del verde comunale, degli interventi sulle strade e dei servizi cimiteriali. Scopo dell’operazione: il miglioramento della capacità di risposta dei servizi oggetto di esternalizzazione in un quadro di efficientamento complessivo dei servizi pubblici. La successiva modifica del quadro normativo nazionale di riferimento ha portato all’incorporazione di Benicomuni in Area Blu.
L’accordo siglato allora coi sindacati permetteva più opzioni contrattuali per il personale trasferito. Dentro Benicomuni per diverso tempo, i lavoratori hanno beneficiato di trattamenti differenziati e la situazione si è sanata soltanto con l’incorporazione in Area Blu ed il conseguente avvio di una lunga e complessa trattativa che ha portato alla stesura ex novo di un contratto aziendale. Contratto che ha armonizzato, uniformandole, le parti normative pregresse e definito le modalità di erogazione di salario accessorio, di cui hanno beneficiato anche i dipendenti rimasti legati al contratto degli enti locali.
E si è arrivati oggi con la progettata reinternalizzazione di alcune funzioni. Motivo? La troppo complicata gestione di iter che prevedono, per legge, l’approvazione da parte degli organismi pubblici. «Stiamo tenendo monitorata la situazione – informa Elisabetta Brazzoli, funzionaria della Fp-Cgil – partecipando sia ai tavoli di concertazione con l’amministrazione pubblica, sia incontrando l’azienda. La nostra preoccupazione è di tenere in equilibrio il sistema senza creare disegualianze tra lavoratori all’interno della compagine comunale».
Alcuni aspetti sono già stati chiariti, ma è presumibile che si rivelerà più o meno complicata a seconda di alcune variabili personali, quali il contratto nazionale di appartenenza, l”inquadramento, il salario accessorio e la continuita previdenziale.
L”articolo completo su “sabato sera” del 15 febbraio.
r.e.
Nella foto: un dipendente di Benicomuni