Rassegna dell”Auser, alla sala Cidra si parla del politico e scienziato imolese Giuseppe Scarabelli
Il prossimo appuntamento della rassegna Miscellanea dell’Auser, che si terrà presso la sala Cidra (via Fratelli Bandiera 23) lunedì 19 febbraio dalle 14.30 alle 16, prenderà in esame la figura di Giuseppe Scarabelli.
Scarabelli, geologo e paletnologo (nato a Imola nel 1820 e quivi morto nel 1905), era di discendenza nobiliare, era infatti il conte Giuseppe Scarabelli Gommi Flaminj, avendo ereditato dal prozio materno Giacomo beni, cognome e titolo nobiliare, che peraltro egli assai raramente usò. Nell’infanzia fu di salute cagionevole e dovette soffrire la perdita della sorella Geltrude e della madre, che morì di parto nel 1833. Terminati gli studi a Imola, Scarabelli frequentò lezioni all’università di Bologna, poi di Firenze, nel 1843 di Pisa, dove conobbe il geologo Leopoldo Pilla, nel 1844 di Padova, ma non ottenne mai la laurea.
Uomo di molti meriti scientifici (sommano ad oltre quaranta le pubblicazioni sue uscite tra il 1844 ed il 1901) e di preclare virtù patriottiche, per oltre mezzo secolo dedicò la sua vita alle indagini scientifiche, che ebbero il loro culmine con il ritrovamento sul monte del Castellaccio, a Imola, di una stazione preistorica dell’Età del bronzo.
Non solo studioso, ma anche impegnato nella vita sociale locale e nazionale, prese parte a tutti gli atti che dal 1847 al 1860 furono caratteristici delle vicende politiche italiane. Scrive di lui Romeo Galli: «Tempra di singolare fermezza e rettitudine, sagace più che pronto, riflessivo prima che audace, Giuseppe Scarabelli non ebbe mai l’effusione e lo slancio del patriottismo romantico e sovversivo; ma fu incrollabile nella sua opposizione al governo papale e nella sua fede ai principi costituzionali, meritando di divenire il depositario della fiducia liberale».
Sindaco di Imola nel 1860, senatore del Regno nel 1864, fu anche presidente della Cassa di Risparmio di Imola e fondatore dell’asilo infantile, a cui lasciò un cospicuo legato e dai cui bambini volle essere accompagnato al cimitero.
r.c.
Nella foto: Giuseppe Scarabelli