Discarica Tre Monti, l”Arpae autorizza il riutilizzo dell”impianto Tmb. Il commento del presidente di Conami Stefano Manara
Al tira e molla sulla discarica si aggiunge l’ennesimo capitolo. L’Arpae ha autorizzato sia il riutilizzo dell’impianto Tmb (Trattamento meccanico biologico) della «Tre Monti» per trasbordare sui camion i rifiuti indifferenziati raccolti dai compattatori, sia una proroga fino al 31 marzo per completare i lavori di adeguamento sulla struttura stessa.
Il provvedimento dell’Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente è operativo dal 29 gennaio. Da un lato i compattatori inquinano e consumano, non sono fatti per macinare chilometri ma con la discarica chiusa il rusco dell’imolese ora deve essere portato ai termovalorizzatori, cioè a Bologna, Ferrara o Modena, quindi occorreva un luogo dove procedere al trasbordo sui camion. Inoltre, tra qualche mese l’Emilia Romagna dovrà gestire i rifiuti delle decine di migliaia di vacanzieri che ogni estate invadono la Riviera e al sistema regionale occorre in piena operatività anche l’impianto il trattamento meccanico di selezione e tritovagliatura di Imola. Sul documento dell’Arpae si legge mette nero su bianco che l’intervento sul Tmb «risulta necessario per evitare il fermo dell’impianto Tmb durante il periodo estivo, di norma caratterizzato da un aumento della produzione di rifiuti urbani nelle aree costiere, evitando di esporre il sistema di gestione dei rifiuti urbani regionale a potenziali disservizi e disagi». Quindi Hera Spa, il gestore della «Tre Monti», ora dovrà completare i lavori già previsti e fermati dalla sentenza del Tar del 10 gennaio che, annullando la delibera della Giunta regionale sull’ampliamento, ha contestualmente bloccato qualunque autorizzazione e operatività della discarica.
«Diciamo che siamo tornati alle condizioni in cui eravamo prima della sentenza del Tar – commenta Stefano Manara del consorzio ConAmi, proprietario della «Tre Monti» -, dal momento che si sapeva che il Tmb sarebbe stato in ristrutturazione era previsto che in questi mesi l’impianto fosse utilizzato solo per lo stoccaggio per il trasferimento sui camion e i rifiuti urbani indifferenziati portati ai termovalorizzatori, mentre in discarica sarebbero stati accolti solo sovvalli provenienti da altri impianti di trattamento di Hera. Ora questa parte non si può fare ma l’importante per il sistema è che i rifiuti raccolti si possano trasbordare sui camion. Più il trattamento e l’impianto sono vicini al luogo di produzione dei rifiuti e minore è l’impatto ambientale, se ci allontaniamo tutto diventa più oneroso».
l.a.
L”articolo completo con il commento del numero uno di ConAmi Stefano Manara su “sabato sera” del 15 febbraio.
Nella foto: la fossa utilizzata per il deposito dei rifiuti.