Omicidio in villa a Palesio, un anno dopo è arrivata la confessione dell”assassino
A un anno di distanza dall’omicidio, il ventiseienne Desmond Newthing ha confessato di essere colui che il 3 gennaio del 2017 aveva ucciso a coltellate l’imprenditore Lanfranco Chiarini nella sua villa di Palesio, sulle colline tra Castel San Pietro e Ozzano Emilia. La confessione è arrivata lunedì 29 gennaio nel corso della prima udienza del processo con rito abbreviato (una formula chiesta dall’avvocato Andrea Speranzoni, che difende il ventiseienne, e che prevede la riduzione di un terzo dell’eventuale pena al termine del processo).
Davanti al giudice, Newthing ha ammesso che l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite durante la quale si sarebbe discusso anche delle prospettive di lavoro del ventiseienne. A un certo punto, Chiarini gli avrebbe intimato di lasciare la casa minacciandolo con un coltello e, nel disarmarlo, il giovane si sarebbe ferito alla mano. Poi il delitto e, infine, la fuga. Chiarini era stato trovato in camera da letto, in mutande (i due quella sera avevano avuto un rapporto sessuale). Fondamentali per risalire all’identità dell’assassino furono il suo dna trovato in alcune tracce di sangue, i tabulati telefonici e le immagini delle telecamere lungo la via Emilia.
Newthing fu fermato dieci giorni più tardi dai carabinieri in stazione a Bologna e da allora si era chiuso nel silenzio. Era arrivato in Italia nel 2015 e aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari valido fino a giugno 2017, perché nel suo paese d’origine, la Nigeria, era stato perseguitato in quanto omosessuale. Da un annetto era ospite di un centro di seconda accoglienza a Castenaso, non distante dal colorificio Colba, di cui Chiarini era uno dei titolari. La figlia dell’imprenditore si è costituita parte civile difesa dall’avvocato Massimo Leone. La prossima udienza è fissata per il 23 marzo.
gi.gi.
Nella foto: la villa dell”omicidio