Il Comune di Castello interviene per eliminare i nidi di processionaria dai pini
In questi giorni il Servizio verde pubblico del Comune di Castel San Pietro è impegnato nell’eliminazione dei nidi della processionaria del pino. «E” importante eliminarli – sottolineano dal Verde pubblico – perché, nella sua forma larvale, prima di diventare farfalla, la processionaria è molto urticante per persone e animali che ne vengono a contatto, provocando danni che, in taluni casi, possono essere molto fastidiosi. Inoltre le piante colpite, nel tempo tendono a defogliarsi e deperire».
Si tratta di un vero e proprio problema di sanità pubblica tanto che esiste una norma (decreto ministeriale del 30 ottobre 2007) che impone per legge questo tipo di operazioni e prevede sanzioni anche per i privati che non segnalano o non provvedono all’eliminazione dei nidi nelle proprie aree. Infatti il Servizio comunale si è attivato per eliminare i focolai nei parchi pubblici, anche a seguito di segnalazioni di cittadini riguardanti dei pini. Nel caso di pini infestati in giardini privati, come detto, devono essere i proprietari stessi a provvedere immediatamente.
La Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa – questo è il suo nome scientifico della processionaria – è una farfalla che attacca le conifere, i pini in particolare. I bruchi sono le larve di questo insetto e sono presenti nei nidi sulle piante dall’autunno fino alla primavera successiva, quando il lepidottero raggiunge la maturità. Durante i mesi invernali i nidi sono facilmente visibili. In primavera, invece, quando la larve sono mature (e sono pronte cioè ad imbozzolarsi e compiere la metamorfosi), escono dal nido e scendono a terra e si dispongono in fila, formando la classica processione da cui deriva il loro nome. “Se capita di venire a contatto con i peli urticanti che ricoprono le larve nell’uomo la reazione più immediata al contatto con i peli urticanti delle larve è data da pomfi pruriginosi e, in casi più gravi, si possono avere manifestazioni allergiche anche serie, che richiedono l’intervento di un medico – si legge sul sito della Regione Emilia Romagna -. Nei casi peggiori possono verificarsi veri e propri choc anafilattici”. Anche per gli animali domestici, come i cani che curiosi si avvicinassero, i peli della processionaria possono essere pericolosa.
r.c.