Eliminate molte barriere architettoniche in centro. Ora tocca alle frazioni
Il Comune di Castel San Pietro ha investito 20 mila euro derivati dagli incassi dei parcheggi a pagamento per eliminare alcune criticità del centro storico. Era il 2014 quando il sindaco Fausto Tinti assumeva l’impegno di intervenire sulle barriere architettoniche, criticità che rendevano la vita difficile per carrozzine e passeggini. Se ne era reso conto lo stesso Tinti, invitato dai Giovani democratici durante la passata in campagna elettorale, a percorre il centro storico in carrozzina.
Quasi quattro anni dopo, le prime dieci barriere architettoniche del centro storico castellano sono state abbattute. Si tratta di criticità quali gradini, restringimenti della zona pedonale e rampe non idonee che ora non impediscono più il passaggio a disabili o anziani in carrozzina o mamme con passeggini.
Le barriere abbattute. Gli interventi sono stati eseguiti in via Palestro all’altezza dei civici 26 e 75, via San Martino all’altezza del civico 25 e all’angolo con via Inviti, piazza Vittorio Veneto, alla rotonda di viale Terme, in viale Carducci all’incrocio con via Palestro, via Mazzini all’altezza del civico 150 (dove lo scalino di 9 centimetri è stato sostituito da una piccola rampa), via San Martino all’angolo con piazza Garibaldi (dove è stato eliminato il gradino per accedere al marciapiede e realizzato un attraversamento pedonale idoneo) e via Manzoni all’angolo con via Volturno.
Complessivamente le barriere architettoniche individuate nel centro storico da Comune ed Area Blu, per il cui abbattimento il Comune ha destinato 20 mila dei 60 mila euro incassati dai parcheggi a pagamento nel 2016, sono 24. Di queste, 15 sono di proprietà pubblica. Nel dettaglio, dieci sono state abbattute, due sono infattibili “per via della naturale pendenza della strada» spiega l’assessore all’Urbanistica Tomas Cenni (si tratta di via Oriani all’incrocio via Pellico e via Carducci all’angolo con via Oriani), due sono “legate al progetto della rotonda di via Roma-via Emilia” continua Cenni (si tratta di fatto di alcuni gradini nel parchetto fra via Volturno e il parcheggio Oberdan), mentre l’eliminazione del gradino in via Cavour all’altezza del civico 88 è ancora “in fase di valutazione”. Le restanti nove sono di proprietà privata o mista pubblico-privata, dunque il Comune non può intervenire senza un accordo con i privati.
Ricadono proprio su proprietà privata due delle barriere architettoniche più evidenti e scomode della passeggiata in centro. Una è la rampa troppo ripida per l’accesso al portico di via Palestro dove si trova la posta, l’altra è il restringimento particolarmente stretto dovuto a due fittoni in via Matteotti, all’altezza del civico 7. Su queste due opere, comunque, l’assessore Cenni assicura di “stare lavorando da qualche tempo in contatto diretto e stretto con le proprietà per definire l’intervento a nostre spese – spiega -. Riguardo i fittoni di via Matteotti abbiamo già raccolto il nullaosta della proprietà, è ormai solo questione di tempo, poi faremo i lavori. Ora che il centro storico è per lo più libero da barriere, ricominceremo a raccogliere le segnalazioni per il resto della città ed anche per le frazioni“.
Altre barriere architettoniche che si trovano su proprietà pubblica e mista sulle quali l’Amministrazione continuerà a lavorare per trovare una soluzione sono in via San Martino, via Matteotti (due delle più evidenti ed imponenti, in corrispondenza del Cassero e del vicino attraversamento pedonale con gradini), via Manzoni e via Palestro.
mi.mo
Nella foto: uno degli marciapiedi dove è stata realizzata una discesa utilizzabile anche dalle carrozzine