Dakar 2018, la castellana Giulia Maroni è in Sud America e sogna la Malesia
C’è chi il Rally Dakar lo fa e chi… Lo fa al seguito. Si tratta di Giulia Maroni, castellana che abita a Castel Guelfo e già nota per aver fatto e vinto due edizioni della gara di fuoristrada da estremo «Shemud» per equipaggi femminili (she, lei in inglese) nel fango (come suggerisce il nome stesso, mud) e nella giungla malese insieme all’imolese Barbara Naldoni.
Attualmente la Maroni è impegnata in uno dei rally di automobilismo e motociclismo più famosi al mondo, La Dakar anche nota in passato come Parigi – Dakar, al seguito del Team Garda Bikers che compete sulle due ruote, per il quale ha seguito la logistica e si occupa giorno per giorno del reportage. «Ha lavorato per mesi prima di partire per organizzare la spedizione dei mezzi e reperire tutti i documenti necessari per la partecipazione del team alla gara – spiega da Imola la compagna di avventure Barbara Naldoni -. Inoltre fa foto e raccoglie interviste, mantenendo i contatti con i media che raccontano la gara. Non è la prima volta che ricopre un incarico come questo, ha già seguito più volte la Rainforest Challenge malese ed altre gare internazionali di rally».
Giulia, trentunenne, vive di fuoristrada; ha iniziato praticamente appena presa la patente ed ha sempre lavorato per ritagliarsi un posto nel mondo del rally come pilota in gare femminili e copilota in competizioni maschili, ma anche come reporter e staff per altri team. Ha anche organizzato e condotto viaggi avventura nel deserto per tour operator specializzati nei rally. Nella parte finale della Dakar, iniziata lo scorso 6 gennaio da Lima, in Perù, Giulia Maroni e il suo team si trovano fra Chilecito e San Juan in attesa della tappa finale con arrivo a Cordoba, in Argentina, dopo oltre 8 mila chilometri percorsi fra Perù Bolivia e Argentina in un potpourri di mare e montagna (il picco è a 3.640 metri sul livello del mare), caldo e freddo. Per la storia questa è la quarantesima Dakar, che terminerà sabato 20 gennaio.
Non appena sarà tornata dall’esperienza in Sud America, Giulia Maroni dovrà organizzare la nuova partecipazione alla «Shemud» insieme a Barbara Naldoni. Il programma e l’itinerario dell”edizione 2018 non sono ancora noti ma, come nella precedente edizione, dovrebbe contare dodici equipaggi femminili e, inevitabilmente, tanto fango.Quali vincitrici della precedente edizione, quella del 2016 dato che nel 2017 la gara non ha avuto luogo, le due possono godere della sponsorizzazione dell’iscrizione, volo e albergo inclusi. «La nuova edizione della Shemud dovrebbe svolgersi in agosto, siamo in attesa di conferme da parte dell’organizzazione – anticipa la Naldoni, quarantacinquenne, che nella vita oltre a rallista per hobby è dipendente della Coop. Ceramica -. La sponsorizzazione dovuta alle precedenti vittorie è un buon aiuto per noi, perché per partecipare a questo tipo di gare sono necessari importanti fondi. Se volessimo partecipare a più gare, nel corso dell’anno, servirebbero più sponsor. Ma per ora puntiamo alla gara malese, una fuoristrada molto tecnica che si corre in 4×4 e che di solito conta anche alcune prove speciali dove è importante fare il minor numero di errori nel più breve tempo possibile. Non solo tecnica ma anche velocità».
mi.mo.
Nella foto: Giulia Maroni prima dell’inizio della dakar, in Peru’