Discarica ferma, i rifiuti vanno al Frullo. Manara (ConAmi): “Massimo un mese o impatto sui costi”
La discarica Tre Monti è ferma, funziona solo nella parte relativa alla captazione e trattamento del biogas e per la gestione del percolato. Di fatto quanto compete al gestore per trent’anni una volta che un impianto del genere si satura e termina il conferimento dei materiali. Nel frattempo i rifiuti che buttiamo nei cassonetti ogni sera vengono portati dai compattatori fino al termovalorizzatore del Frullo a Granarolo dell’Emilia.
Questo è il risultato della sentenza della seconda sezione del Tar dell’Emilia Romagna che ha annullato il provvedimento della Giunta regionale sulla «Via del progetto per l’ampliamento della discarica Tre Monti: recupero volumetrico in sopraelevazione del 3° lotto nel comune di Imola». Il Tribunale amministrativo il 10 gennaio scorso ha accolto il ricorso di Wwf, Panda Imola e Legambiente Medicina e bocciato l’autorizzazione risalente a dicembre 2016 che aumentava la capienza della Tre Monti per ulteriori 375 mila tonnellate. Questo non solo ha annullato le potenzialità della discarica di accogliere altri rifiuti, ma ha portato anche a decadere le «autorizzazioni ambientali relative all”impianto» che erano contenute nello stesso provvedimento e che sono indispensabili per il funzionamento. Da qui la decisione del Comune di Imola di procedere immediatamente con un’ordinanza, in accordo con Arpae e Ausl, «per la messa in sicurezza» della discarica. Fatto ciò, il Comune si è poi messo alla finestra, limitandosi a dichiarare che per quel che riguarda il normale funzionamento della raccolta dei rifiuti «nulla cambierà sugli svuotamenti e sulla pulizia della città», in quanto da Regione ed Herambiente ha avuto «piena garanzia di assenza di disagi per la cittadinanza».
In pratica ha rimandato la palla nel campo della Regione competente per quanto riguarda la programmazione sui rifiuti. Così lunedì la Giunta dell’Emilia Romagna ha individuato i due impianti più vicini da utilizzare per i rifiuti del territorio che andavano alla Tre Monti: quelli dei dieci comuni dell’imolese sono stati indirizzati verso il Frullo, mentre quelli dell’area ravennate (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo) al termovalorizzatore di Forlì. L’obiettivo dichiarato è “non accrescere i costi di smaltimento”. “La capacità di trattamento dei due impianti resta nel limite dei quantitativi massimi previsti e permette di garantire una efficace gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani – ha precisato l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, alla quale fa capo la procedura annullata -. Il termovalorizzatore di Granarolo garantiva già lo smaltimento dei rifiuti trattati nell’impianto di Imola: si tratta quindi, in questo caso, della conferma di un flusso esistente che subirà solo un leggero e temporaneo incremento. Quanto alla sentenza del Tar, siamo al lavoro per valutare provvedimenti che ci consentano di dare attuazione al Piano regionale di gestione dei rifiuti».
Stefano Manara, presidente del ConAmi, confida nella Regione ma chiarisce: «I camion compattatori devono andare direttamente alla stazione di scarico del Frullo e questo incide sui costi e sull’efficacia, non sono fatti per percorrere lunghe distanze. E’ difficile fare un calcolo, non c’è un costo aggiuntivo significativo né impatti per i cittadini se i tempi saranno ridotti, diciamo un mese. Sono convinto che la Regione farà quanto serve per poter riutilizzare la Tre Monti dal momento che la ritiene strategica».
Altri particolari su “sabato sera” del 18 gennaio 2018.
l.a.
“Dove mettiamo i rifiuti d’Italia domattina”? Forse Manara parla di questo, dal momento che la stragrande maggioranza dei rifiuti che vanno nella discarica Tre Monti sono quelli speciali e provengono da ogni parte della Regione e d’Italia? Crediamo che sia giunto il momento di porre fine a questo tipo di disinformazione e dire chiaramente che questa discarica serve prevalentemente per fare business ad Hera-Con.Ami attraverso una trattativa diretta con le aziende che producono rifiuti! I rifiuti urbani domestici del Circondario Imolese possono andare tranquillamente all’inceneritore del Frullo e senza incidere più di tanto sui costi: o pensiamo che Imola debba ricevere rifiuti all’infinito? Non sono stati abbastanza 44 anni di discarica? Visto che si sbandiera una raccolta differenziata al 70%, sarà il caso di dotarsi di impianti di riciclo, altro che sopraelevazione e ampliamento della discarica per prendere rifiuti altrui, emergenze extra-Regione comprese!